Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 6 pag. 167
competenze
La terza similitudine tra Omeopatia e MTC, si constata nella modalizzazione dei sintomi. Le modalizzazioni sono presenti sia nel repertorio che nella materia medica e rappresentano un parametro essenziale per rapportare un rimedio omeopatico alla sua qualificazione secondo convenzioni di valore.
In particolare, le modalizzazioni inerenti ai ritmi circadiani e circannuali sono facilmente inquadrabili. Il peggioramento di un rimedio la sera, indica Prevalenza di Fase in Metallo. Il peggioramento in primavera, come spesso accade per le allergie, indica Prevalenza di Fase in Legno. Il peggioramento alle 3 di notte, tipico peraltro delle coliche, è altrettanto segno di Prevalenza di Fase in Legno. Anche le altre modalizzazioni sono utili da qualificare. Il peggioramento con il freddo, indica Prevalenza di Fase in Acqua. Il miglioramento con il movimento, indica Ipovalenza di Fase in Legno.
Soprattutto le modalizzazioni secondo i ritmi biologici, appaiono significative di una conoscenza di Hahnemann, relativamente alla sincronia delle funzioni fisiologiche con il movimento del sole. L’osservazione secondo la quale, i diversi rapporti di sincronia con il sole, comportassero necessariamente scelte terapeutiche diverse, è sorprendente quanto significativa, per entrambi i metodi di cura.
Per la compilazione del COE, tutti i sintomi modalizzati espressi nel prooving, vengono rapportati alle convenzioni di valore di MTC. Se un rimedio presenta un ampio numero di sintomi modalizzati in Prevalenza di Fase Legno, allora possiamo aggiungere questo dato al COE.
Ogni rimedio è sempre uno stimolo multifasico, pertanto non devono sorprendere attribuzioni di fase multiple. Infatti la constatazione di una Prevalenza di Fase di un rimedio omeopatico, non significa che tale rimedio agirà solo in tal modo sul malato, ma prevalentemente. Questo concetto è coerente e allineato alla dinamica miasmatica. Nel COE, devono essere dunque riportate anche le Prevalenze di Fase secondarie e le Ipovalenze. La somma di questi dati permette al medico di impiegare il rimedio omeopatico sul punto di agopuntura, correttamente.
La quarta similitudine tra Omeopatia e MTC, è data dall’organotropismo evidenziato da un rimedio in fase di prooving. La correlazione tra Orbita Funzionale e determinati tessuti biologici è da considerare come un organotropismo. Pertanto l’organotropismo espresso dal rimedio, è un ulteriore parametro idoneo a informare sul rapporto del rimedio con una certa orbita. Le 12 Orbite Funzionali sono in relazione a tessuti e organi pur non essendo identiche a tessuti e organi. Pertanto sapere per esempio che un rimedio tratta molti sintomi di pertinenza oculistica, mostra un organotropismo del rimedio ed è indicativo di una relazione con le OF Fegato e Vescica Biliare. Un rimedio con organotropismo verso le labbra, indica una relazione con le Orbite Milza Pancreas e Stomaco.