Agopuntura e Omotossicologia

Agopuntura e Omotossicologia:Capitolo12 pag. 301 epifisi

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epifisi

Queste osservazioni derivanti dallo studio dei cicli, sono verificabili biologicamente e dovrebbero arricchire le conoscenze mediche.

Il datore di tempo più significativo è il sole e il recettore di tempo è la cute. Dunque la cute costituisce un rilevante ingresso per la terapia. L’utilizzo di agopunti, certificati da millenni di pratica in MTC, per entrare con un dipolo elettrico e interferire con l’organizzazione ritmica del soggetto, è la visione originale quanto significativa della medicina agopunturale. 

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Agopuntura e Omotossicologia:Capitolo12 pag. 300 alimentazione

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alimentazione

L’Omotossipuntura, si basa dunque su una evoluzione della Tavola delle Omotossicosi che integra la conoscenza della MTC sul movimento delle fasi e sulla loro regolazione.
L’approccio terapeutico di iniettare rimedi su agopunti, è solo l’aspetto operativo dell’Omotossipuntura. Ma il metodo di osservazione del malato e il concetto stesso di malattia, sono sicuramente l’apporto maggiormente significativo dell’Omotossipuntura al lavoro di ogni medico.
Dunque l’integrazione di Omotossicologia e MTC, fornisce al medico, indipendentemente dagli strumenti terapeutici che deciderà di impiegare, una comprensione della malattia e del malato più espansa. 

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Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 12  pag. 299

neoplastica

La Tavola delle Omotossicosi è rappresentata, solo graficamente, come un sistema con ascisse o ordinate. In realtà la tavola è dinamica e può essere intesa anche come un ciclo.
Questo comporta che ogni sistema vivente, attraversa normalmente tutte le Fasi della Tavola, in modo ritmico e a intervalli temporali equilibrati.

Le cellule neoplastiche, possono prodursi ed essere neutralizzate, anche in un organismo che non produrrà mai malattia neoplastica. Dunque le Fasi della Tavola sono da intendersi ciclicamente attraversate dall’organismo sano, tutte nessuna esclusa. 

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Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 11  pag. 298

conoscenza

Sulle divergenze invece, si apre un necessario confronto.
Un approccio scientifico maturo, si occupa di unificare conoscenze e scienze.   Occuparsi del malato, significa porre in essere alcuni gesti semplici e risolutori, dietro i quali si estende un lungo cammino di conoscenza, mai conclusivo.
La conoscenza proveniente da altre culture, proprio perché basandosi su presupposti diversi, estende lo sguardo conoscitivo oltre il nostro e deve essere intesa come una fonte di informazioni, da integrare con quelle comunemente ritenute scientifiche.  

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CONCLUSIONI

Le possibilità cliniche di impiego della Omotossipuntura descritte, sono da intendere come indicazioni di un metodo di lavoro. Il presente testo non vuol circoscrivere le possibilità della Omotossipuntura solo a quelle elencate. Sicuramente però il metodo di lavoro descritto, costituisce la premessa per gli ulteriori sviluppi.

La possibilità di associare la MTC e l’Omotossicologia, si basa su una similitudine metodologica che necessita però della definizione di un linguaggio comune. Sistemi di cura provenienti da culture ed epoche storiche diverse, sono affiancabili solo dopo un corretto lavoro di traduzione e trasposizione di significati, costituendo in tal modo un rapporto reciproco. 

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