Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 7 pag. 175
La diluizione omeopatica in relazione alla MTC
La corretta interpretazione riguardo quale diluizione e dinamizzazione scegliere per la terapia, affligge l’omeopatia e gli omeopati che la praticano, sin dalle origini. La diluizione oltre il numero di Avogadro, è uno degli argomenti preferiti cui si basano i detrattori del metodo. Gli stessi omeopati però, proprio su questo tema, originante varie scuole di pensiero, si confrontano e purtroppo si scontrano. Individuare il rimedio corretto per il paziente, appare una inezia, rispetto a scegliere poi la giusta diluizione e la modalità si somministrazione. Contribuisce in modo significativo a questa disputa secolare Hahnemann stesso, che nel corso della sua lunga vita professionale, afflitto anche egli dalla questione, modificò gradualmente il metodo. Al culmine della sua ricerca, adottò le diluizioni cinquantamillesimali, confortando i posteri con spiegazioni esaurienti in merito. L’ultima edizione dell’Organon, non è però necessariamente l’opera più letta, dai suoi allievi.
Successivamente, le scuole omeopatiche a dispetto di Hahnemann, si divisero grossomodo, in due correnti di pensiero. Gli alto-diluizionisti e i basso diluizionisti. Sommariamente, possiamo definire gli alto-diluizionisti, portatori di una tendenza a valorizzare i sintomi mentali. I basso-diluizionisti invece, tendono a valorizzare nella repertorizzazione i sintomi fisici e sono inclini ad una somministrazione plurima di rimedi. I basso-diluizionisti, trovano anche una maggiore facilità di rapporto con la medicina convenzionale, generalmente maldisposta nei confronti dell’omeopatia, soprattutto in relazione alle alte diluizioni. Per la Medicina Convenzionale, è più comprensibile che una microdose di materia produca un effetto, rispetto alla sua totale assenza chimica nel rimedio.
Un’alta diluizione supera infatti di molto il famoso numero di Avogadro, non costituisce più una dose materiale e ciò risulta indigesto a chi si deve limitare alla chimica, per spiegare l’azione di un rimedio. Gli alto-diluizionisti, parlano di un rimedio – energia collocandosi così fuori di ogni comprensione da parte della medicina delle università nella schiera degli omeopati unicisti puri e duri.
Le facoltà di fisica sono le uniche sedi opportune, per verificare i perché delle alte diluizioni.