Ginseng proprietà ed effetti
Il presente articolo sulle proprietà ed effetti del Ginseng si occupa di un rimedio originario dalla Cina e noto anche come Panax Ginseng. L’agopuntura è parte della MTC Medicina Tradizionale Cinese. Si tratta di un sistema medico complesso che oltre alla infissione di aghi, prevede anche l’utilizzo di piante medicinali.
I rimedi di MTC sono prodotti efficaci, in parte portati in occidente e utilizzati come riferimento per la preparazione di farmaci. Dal Ginseng asiatico o Panax Ginseng si distingue un Ginseng americano o Panax Quinquefolium. Entrambe appartenono alla famiglia delle Araliaceae.
Che tipo di pianta è il Panax Ginseng?
Si tratta di un erba perenne alta fino a 80 cm con singolo fusto semplice. La fioritura presenta alla sommità un verticillo con 3-6 foglie palmate composte lungamente picciolate. I fiori sono piccoli disposti a ombrelle di 15-30 fiorellini. Normalmente la fioritura inizia dopo quattro anni. I frutti sono rossi, simili a bacche.
La variante asiatica è originaria della Cina nord-orientale ampiamente coltivata anche in Corea, Russia, Giappone. Il Ginseng americano non vanta le stesse proprietà di quello asiatico anche per la diversa attenzione di cura nella coltivazione. Il più pregiato è quello coreano. La radice è cilindrica o fusiforme lunga 10-20 cm e 2,5 cm circa di diametro. Essa presenta qualche rigonfiamento anulare ed è spesso ramificata, assumendo il particolare aspetto antropomorfo tipico di questa radice.
Cosa si utilizza per la preparazione del rimedio? – Ginseng proprietà
Il rimedio è composto dalle radici della pianta. La superficie esterna della radice è bianco-brunastra con piccoli canali secretori rosso-arancione. Internamente la radice è bianca e farinosa. L’odore è poco marcato. Il sapore dolciastro poi vira all’acre.
Dal ginseng coreano si ricavano due distinte droghe. Il ginseng bianco è la droga officinale, ottenuto da radici di 4-7 anni lavate ed essiccate subito dopo la raccolta. Invece il ginseng rosso officinale si prepara prevalentemente in Giappone. Questo ottenuto facendo bollire le radici in acqua per qualche ora, poi essiccato. Questa droga si presenta come pezzi cornei, traslucidi e tendenzialmente rossicci.
Proprietà del Ginseng secondo la MTC
La farmacologia tradizionale cinese, si riferisce ad una conoscenza vasta e completa della medicina. Essa basa però su un proprio metodo e su presupposti scientifici diversi da quelli applicati in epoca moderna. Pertanto ai fini della comprensione delle descrizioni classiche del Ginseng o Jen Shen occorre aver conoscenza del metodo. Il Ginseng appartiene ai “medicamantea supplentia qi” o volgarmente definiti tonici.
Secondo la tradizione il comportamento termico del Ginseng è neutrale con una tendenza a raffreddare. Il sapore è importante per comprendere le indicazioni di un rimedio. Pertanto il medico antico procedeva alla preparazione del medicinali, anche dopo aver assaggiato la sostanza di partenza. Il sapore del Ginseng è dolce con qualcosa di amaro, svelando in tal modo la attribuzione orbitale.
Una orbita funzionale nella MTC Medicina Tradizionale Cinese è un gruppo di organi, tessuti e funzioni coerenti con una funzione sociale nel clan delle origini. Il Ginseng ha una azione sull’orbita funzionale milza pancreas e sull’orbita funzionale polmone.
Le Orbite funzionali nel loro complesso sono dodici. Esse sono attribuite ognuna ad una fase evolutiva secondo l’apposita convenzione di valore. La relazione con la orbita funzionale di milza pancreas ha una relazione con la fase evolutiva terra indicata nell’immagine. La relazione con l’orbita funzionale polmone è da attribuire invece alla fase evolutiva metallo.
Gli effetti che derivano da quanto espresso sono i seguenti:
- tonifica il Qi primum
- supporta l’energia del orbis lienalis e orbis pulmonalis
- energizzante
- sedativo
- supporta gli umori
Quali sono le indicazioni del Ginseng secondo la MTC?
Le indicazioni di MTC Medicina Tradizionale Cinese per l’utilizzo sono le seguenti:
- inanitas Qi
- tonifica Orbis pulmonalis
- vuoto di Orbis lienalis e O stomachi
- deficienza degli umori attivi
Quali sono le controindicazioni del Ginseng secondo la MTC?
Il Panax Ginseng è controindicato in caso di patologie con vento epatico in eccesso o ipercollera. L’ incremento tonico dovuto alla somministrazione del rimedio potrebbe causare un peggioramento. Nelle malattie da yang epatico in eccesso rammentiamo l’ emicrania, l’ allergia alle prime vie aree , la congiuntivite.
Altrettanto controindicato il Ginseng in caso di calor humoris ovvero malattie infiammatorie con produzione di muco o pus. La ipercollera è una espressione del campo emozionale collera eccessiva, tale da danneggiare tessuti e organi connessi.
Cosa contiene a livello farmacologico? – Ginseng proprietà
I rimedi preparati con la radice di ginseng contengono principalmente saponine triterpeniche (2-3%) di cui i ginsenosidi che ne rappresentano uno dei principi attivi più noti e impiegati ad uso terapeutico. Sono state isolate 56 saponine (ginosaponine) e 4 di queste risultano identiche a quelle isolate dalla Gymnostemma pentaphyllum o Makino.
La droga contiene piccole quantità di poliacetileni (falcarinolo, panaxinolo), peptidoglicani (panaxani), polisaccaridi, steroli, amido, olio essenziale contenente monoterpeni (0,05%), Vitamine del gruppo B, colina (0,1-0,2%), minerali (Zn, Cu, Mn, Ca, Fe…)
Riassumendo:
- saponine triterpeniche: ginsenosidi
- poliacetileni
- peptidoglicani
- polisaccaridi
- steroli
- tannini
- olio essenziale: panacene, sesquiterpeni
- amido
- acidi organici
Quali effetti riconosce la farmacologia moderna alla radice di Ginseng?
La radice di Ginseng è forse uno dei rimedi di MTC maggiormente conosciuto in occidente e pertanto abusato. Lo si trova in tutte le salse all’interno di miracolanti formulazioni di finta medicina naturale. La strategia di banalizzare i rimedi di fitoterapia è certamente favorevole a centrare le cure sulla chimica. In altre parole il Ginseng viene spacciato per un rimedio che si compra tra gli scaffali del supermercato, mentre le malattie si curerebbero solo con i farmaci chimici.
Nulla di più falso. Al Ginseng sono attribuite importanti azioni medicamentose, che andrebbero gestite in un rapporto medico paziente corretto. Il Ginseng è un rimedio:
- tonico
- adattogeno
- antiossidante
- antiage
- antistress
- afrodisiaco
- immunostimolante
- antidiabetico
Si tratta di una lista considerevole di azioni, per le quali il Ginseng merita di essere considerato con la dovuta attenzione nella terapia delle malattie. Al fine di questo importante utilizzo di Ginseng, si sconsiglia di acquistare il prodotto online, al supermercato, nelle farmacie quando allocato insieme ai dentifrici o al bar somministrato nel caffè. La preparazione corretta del rimedio e la sua prescrizione richiedono professionalità e cultura adeguata.
Controindicazioni del Ginseng secondo la farmacologia moderna
Il Ginseng come tutti i rimedi di fitoterapia deve essere gestito con competenza e cautela. Un rimedio ha indicazioni e controindicazioni. Quelle elencate dagli studi di botanica farmaceutica e farmacologia moderna sono in linea con quanto riferito dalla tradizione. In particolare si sconsiglia l’uso del rimedio nelle seguenti condizioni:
- nausea,
- diarrea,
- mal di testa,
- orticaria,
- allergia,
- insonnia,
- ipertensione,
- palpitazioni,
- ansia,
- ulcera duodenale
Interferenze con i farmaci chimici – Ginseng proprietà
La assunzione di alcune categorie di farmaci può rappresentare una controindicazione o almeno cautela alla contemporanea somministrazione della radice. Le categorie di farmaci, alle quali prestare grande attenzione sono le seguenti:
- psicofarmaci
- anticoagulanti
Etimologia – Ginseng proprietà
Panax Ginseng è composto da una parola europea Panax e una asiatica Ginseng. Panax a sua volta contiene pan che significa tutto e axos che significa medicina. Il Ginseng è pertanto quella medicina che cura tutto. Panax significa pertanto la panacea medicamentosa.
Ginseng tradotto dal cinese significa invece la pianta dell’uomo. Come a dire che se si dovesse limitare tutta la fitoterapia ad un unico rimedio, questo sarebbe certamente in Ginseng. Altrettanto possibile altra interpretazione della etimologia cinese. La pianta è dell’uomo in quanto la forma della radice lo ricorda.
Quale è il significato dell’antropomorfismo della radice.
L’antropomorfismo del Ginseng è caratteristica peculiare del rimedio. Chi lo studia riconosce la forma di uomo in quella della radice. Nella teoria delle segnature, cara alla fitoterapia medioevale fino a quella di Rudolf Steiner, l’antropomorfismo è un segno più che rilevante. Secondo la teoria delle segnature, infatti, la pianta svela allo studioso attraverso la sua morfologia, la sua virtù medicamentosa.
In tal modo aprendo una noce, possiamo riconoscere una morfologia, che ricorda il cervello umano. Studiando le componenti chimiche della noce, si osserva molte sostanze importanti per il sistema nervoso centrale. Pertanto la forma della pianta secondo la teoria delle segnature, svela il suo utilizzo in terapia.
Nelle curvature della radice di Ginseng non si osserva solo un uomo, ma sopratutto un uomo anziano o stanco. L’antropomorfismo della radice è stata certamente un induttore rilevante del suo funzionamento in terapia.
Leggende e miti sul Ginseng
La tradizione antica vuole che il medico prima di andare in ambulatorio per curare i suoi malati, dovesse andare nel bosco a cercarsi i rimedi per farlo. All’epoca non si osservava un confine tra farmacista e medico, ma entrambi i ruoli erano congiunti. La leggenda vuole quando il medico sensibile quando sradicava il Ginseng, avesse apprezzato la visione dello spirito, che presiede a questa pianta magica. Presumibilmente l’antropomorfismo della radice rappresentava un supporto a quella visione.
Il Ginseng spontaneo è maggiormente ricco di virtù medicamentose di quello coltivato. Pertanto i medici antichi avevano l’abitudine di incidere uno un segno, sull’albero ai piedi del quale avevano trovato la radice. L’imperatore aveva il monopolio di questa radice , ogni anno, dei soldati venivano incaricati di andarla a cercare. Ovvio immaginare una competizione più o meno aspra tra soldati, mercanti e medici nella ricerca del prezioso elemento di cura.
La competizione per procacciarsi la radice preziosa era aggravata dalla estrema lentezza con la quale procedeva la sua crescita. Tuttavia tale lentezza di crescita nella teoria delle segnature esprime la relazione con la longevità prodotta dalla sua assunzione. A causa della lentezza di crescita e della sua fama, il prezzo della radice ha raggiunto per più periodi storici un livello maggiore di quello dell’ oro. Questo per spiegare la presenza nel bosco di soldati, mercanti e medici tutti in competizione per procacciarsi tale radice.
L’antropomorfismo del Ginseng potrebbe pertanto non svelare solo esclusivamente la sua azione medicamentosa. Esso potrebbe indicare anche il particolare talento umano a rendere la sua esistenza complicata, conflittuale e competitiva.
Esiste una relazione con la Mandragora?
Tra le radici antropomorfe non si può non citare la Mandragora. Queste radici sono caratterizzate come quelle del Ginseng da tratti che ricordanola figura umana. Tuttavia sul piano fisico si tratta di piante molto diverse con componenti chimiche dissimili. Si osserva però anche attorno alla Mandragora un alone di magico, che non può non ricordare quello del Ginseng.
A differenza del Ginseng, che il magico lo esprime in positivo. nella Mandragora il magico assume spesso tinte oscure. In ogni caso la mente umana fu colpita dall’antromorfismo di una pianta in modo ben maggiore di quello che un uomo contemporaneo può immaginare.
Come somministrare Ginseng?
Si osserva un diffuso utilizzo di internet al fine della auto-somministrazione o etero-somministrazione inadeguata, di rimedi di fitoterapia. Questa pratica comporta errori di valutazione e dosi e tali da favorire senza dubbio il business di farmaci chimici. Chi infatti mal usa un rimedio naturale, si troverà poi a dover ricorrere più frequentemente al farmaco, se ammala. Il farmaco nel bene e nel male è infatti gestito dal medico .
La pratica discutibile di riservare la somministrazione di rimedi di fitoterapia occidentale o cinese a personale non qualificato o alla auto-somministrazione è pertanto favorevole ai farmaci chimici. Motivo per il quale la si tollera, traendone vantaggio notevole. Pertanto la presente scheda vuole esclusivamente informare sulle proprietà del Ginseng. Un paziente informato è infatti consapevole.
Tuttavia si invita a rivolgersi ad un medico esperto in fitoterapia o agopuntura per valutare la propria situazione personale. Solo nella corretta relazione medico paziente è possibile affrontare una cura e sopratutto gestirla. La somministrazione di rimedi naturali non può avvenire al di fuori di questa regola. La prevenzione e la cura delle malattie, richiede infatti sempre una diagnosi clinica e strumentale, la prescrizione di adeguata terapia e il suo monitoraggio. Tutto ciò avviene esclusivamente in una relazione terapeutica.
Dove fare agopuntura a Roma
L’agopuntura è in Italia un atto medico. Pertanto le metodica deve essere essere esercitate esclusivamente da un medico esperto. Il paziente può verificare l’operatore tramite l’ iscrizione dell’operatore presso l’ Ordine dei Medici e presso il Registro dei medici che praticano l’agopuntura.
L’iscrizione al Registro dell’ Ordine consente un controllo di qualità relativamente alla formazione ricevuta dal medico. Inoltre a facilitare tale verifica all’Ordine dei Medici di Roma, il Registro si può consultare anche online. L’ agopuntura non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario essa è associabile ad altre forme di terapia oltre che in prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Agopuntura e Fitoterapia a Roma