Neoplasie e ecosistema
Il legame tra inquinamento ambientale e induzione delle neoplasie è noto, documentato a livello scientifico, ma purtroppo non adeguatamente valorizzato nella prevenzione della terribile malattia. In relazione ai recenti fatti di cronaca giudiziaria sono stati i carabinieri e magistratura a occuparsi della problematica. I carabinieri del Noe hanno acquisito migliaia di cartelle cliniche negli ospedali lucani per verificare le patologie presenti in regione, tra cui anche quelle relative ai tumori, nell’ambito del filone d’inchiesta della Procura di Potenza sulle attività di smaltimento dei rifiuti prodotti dal Centro Oli dell’Eni. La relazione stringente tra industria chimica, smaltimento illecito di tossici e neoplasie è un sodalizio terribile già assodato in molti altri territori dalle forze dell’ordine e dalla magistratura. Ricordiamo solo come esempio la drammatica situazione nella terra dei fuochi dove i numeri sono impressionanti e le neoplasie devastano anche i bambini.
La situazione nella terra dei fuochi è fuori di ogni limite precedentemente studiato,ma il problema si osserva però su tutto il territorio in misura minore o maggiore a seconda delle circostanze. Altrove della terra dei fuochi non ì possibile presupporre sicurezza, perchè se le neoplasie crescono in modo considerevole ovunque. il degrado dell’ambiente no può purtroppo essere considerato un fenomeno locale. I dati sono impegnativi se consideriamo che l’Italia arretra da un ventennio a livello industriale senza che invece la destrutturazione dell’ecosistema ne abbia beneficiato. Al contrario mentre le industrie chiudevano, produzione e ricchezza emigravano verso altri paesi, lo smaltimento di rifiuti tossici aumentava a dismisura. Si può dedurre da questo che la distruzione dell’ecosistema e l’aumento osservato di neoplasie siano un atto scellerato indipendente dalla ricchezza industriale di un paese. Fatto è che le neoplasie crescono in Italia che pur decresce a livello industriale, Gli interessi in essere non sono sempre leciti, Molta amarezza suscita la osservazione che le cartelle cliniche dei luoghi di Italia esposti a scempio ambientale siano indagate primariamente dalle forze dell’ordine e solo secondariamente dalle istituzioni sanitarie. Le neoplasie non possono essere infatti gestite solo all’interno del corpo nei malati, ma richiedono un massiccio intervento ambientale sia come bonifica dei siti più rischiosi, sia con leggi che sanzionino più efficacemente chi lucra sulla devastazione dell’ambiente.