Senza glutine: una moda discutibile
Assumere alimenti senza glutine da parte di persone che non sono affette di celiachia è un comportamento alimentare emergente, indotto da suggestioni che non meritano di essere seguite. Il trend osservato troverebbe la sua motivazione nella illusione che tali alimenti possano favorire il dimagrimento senza praticare una dieta particolare oppure comportino un maggiore benessere intestinale. Il dato statistico osservato è la vendita nel settore che produce alimenti senza glutine è ben maggiore delle necessità relative al numero totale dei potenziali malati di celiachia. Le pratiche di disease mongering ampiamente diffuse nell’industria della salute comportano un marketing aggressivo per indurre comunque al consumo di alimenti senza glutine di tipo industriale. Si diffonde l’acquisto e il consumo di alimenti industriali preparati senza glutine da parte di fasce della popolazione prive di indicazione medica o con una indicazione medica fragile, comportamento spesso favorito dalla illusione di ottenere dimagrimento senza dieta oppure di acquisire un benessere intestinale.
La diffusa illusione relativa agli alimenti industriali senza glutine procede da apposite strategie di marketing e pubblicità. Gli alimenti senza glutine dovrebbero riguardare esclusivamente la dieta dei malati di celiachia, quando tali malati non riescono a utilizzare alimenti naturali. La scelta alimentare prevalente dei celiaci dovrebbe riguardare cibo che naturalmente non contiene glutine, piuttosto che ricorrere ad alimenti confezionati dall’ industria. La lavorazione industriale di un alimento è un intervento che modifica quelle caratteristiche che la natura ha impiegato miliardi di anni a selezionare. Mentre l’ esclusione di alimenti di alimenti con glutine per i malati veri di celiachia costituisce terapia, per i soggetti non celiaci una dieta con alimenti artificialmente trattati costituisce esclusivamente un comportamento alimentare discutibile. I confini tra celiachia, una intolleranza al glutine e semplici disturbi intestinali sono poco evidenziati dalla informazione, dalla pubblicità e sopratutto dalle operazioni di marketing sulle trasmissioni televisive. In tal modo si controbuisce alla diffusione di una dieta con alimenti artificiali senza glutine in soggetti privi di necessità alcuna. Sul The Journal of Pediatrics si può leggere un editoriale che evienzia come sempre più spesso e senza consultare un medico, i genitori scelgono per i figli una dieta basata sul senza glutine industriale, credendolo un’alternativa alimentare sana.
La tendenza ad assumere alimenti industriali senza glutine nella dieta per favorire facile dimagrimento è una favola costruita anche tramite l’ uso pubblicitario di personaggi famosi con i loro capricci. Diversi attori e personaggi dello spettacolo hanno “dichiarato” di essere dimagriti miracolosamente o di aver avuto altri benefici intestinali dal consumo di alimenti industriali senza glutine e senza grande sforzo nella dieta. Il messaggio promozionale che deriva da questo tipo di esternazioni, abilmente diffuse dai mass media è devastante sulla cultura e sul comportamento alimentare delle masse. L’illusione di risultati senza impegno irride chi tutti i giorni fatica nel seguire una dieta naturale e coerente. Trasmettere illusioni che esistano alimenti industriali “miracolosi” per raggiungere il peso forma è purtroppo una prassi deprecabile. La perdita di una responsabilità personale sulla gestione della propria salute e la delega illusoria di tale responsabilità all’industria dei miracoli, può comportare rischi oltre che essere francamente diseducativa.