Agopuntura e Omotossicologia: Capitolo 1 pag.23 uomo

Agopuntura e Omotossicologia:  capitolo 1, pag. 23

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Ad una attenta osservazione si evidenzia invece la necessità, che entrambe si compenetrino perché la conoscenza sia completa.Occorre sottolineare che nella vita di tutti i giorni, la mente dell’uomo alterna le modalità analitico-causale e sintetico-induttive. Questa capacità tipicamente umana è stata da sempre un vantaggio selettivo per la nostra specie. La possibilità che ha avuto l’uomo di prevalere nella selezione, per esempio nei confronti di altri mammiferi senza dubbio meglio dotati sul piano fisico, è in relazione soprattutto alla capacità di usare il piano mentale in modo particolare. L’uomo può memorizzare e organizzare la conoscenza e impiegarla a suo vantaggio; inoltre possiede la capacità di immaginare e immaginando può predisporre di nuovi scenari nella lotta quotidiana.
L’intuizione e la creatività dell’uomo osservabile sia nel campo delle arti come in quello delle scienze, hanno permesso ad un mammifero a prima vista sicuramente non particolarmente fornito sul piano fisico, di competere con successo nella lotta quotidiana per la sopravvivenza. Pertanto, nelle generazioni successive si trasmettono le memorie dei comportamenti coronati da tale successo evolutivo.

Alternare Analisi Causale e Sintesi Induttiva è stato un vantaggio nella selezione naturale, in quanto la doppia possibilità di osservazione ha consentito di comprendere meglio ciò che si osservava; tale capacità di pensiero espande nell’uomo il cosiddetto libero arbitrio. Esaltante l’elemento di libertà è infatti la facoltà di procedere mentalmente, sia nel progetto che nell’atto, attraverso metodi diversi. Ovviamente a maggiori possibilità corrispondo inequivocabilmente maggiori rischi.

Le vicende storiche hanno portato però la cosiddetta medicina moderna a servirsi prevalentemente dell’Analisi Causale. Un iter storico, politico ma soprattutto interiore che da Galileo a Cartesio e all’Illuminismo porta il ricercatore a definire scientifico esclusivamente il metodo Analisi Causale. Questo percorso culturale e dell’anima è ben descritto dagli storici e non c’è l’intenzione di esprimere rammarico per tali accadimenti, in questa sede. Si constata però, che da un certo punto della storia umana in poi, scienza è solo ed esclusivamente un dato acquisito con metodo Analitico-Causale, da qui, l’evoluzione meravigliosa della medicina scientifica moderna. Ma se ridurre il metodo, ovvero semplificare l’indagine alla sola Analisi Causale, ha prodotto uno sviluppo enorme nel settore della medicina moderna, ci si avvia sempre più verso l’esigenza di recuperare la complessità perduta ovvero la sinergia tra Analisi Causale e Sintesi Induttiva.
Comprendere le basi teoriche della MTC è un ottimo percorso verso tale recupero.
La meta finale non è la perdita o il ridimensionamento delle conoscenze mediche acquisite negli ultimi duecento anni, piuttosto è auspicabile una medicina che recuperi, ampli e applichi anche le conoscenze provenienti dal modello sintetico-induttivo.
La medicina del futuro potrebbe integrare le moderne tecniche con le antiche conoscenze e sviluppare nella loro interazione dialettica e costruttiva un patrimonio conoscitivo maggiore.

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